Il continente africano è stato oggetto di processi di conquista coloniale e imperialista i cui effetti sono ancora presenti, anche se le colonie sono formalmente finite tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. L’eredità coloniale è attiva, anche a causa delle politiche condotte nel periodo postcoloniale, caratterizzate dalle ingerenze delle vecchie e nuove potenze economiche e militari. A pagare questa condizione di subordinazione sono le popolazioni del continente africano che vedono un futuro negativo di fronte a sé. Una parte di queste popolazioni, soprattutto tra i più giovani, risponde con l’emigrazione: verso altri paesi africani, ma anche verso l’Europa. Per capire queste migrazioni bisogna chiedersi, allora, cosa succede nei paesi di emigrazione e quale ruolo giocano le potenze del passato coloniale e quelle attuali. E chiedersi, anche, quale ruolo hanno le politiche europee di contrasto e selezione dei processi migratori in corso.
Gennaro Avallone, professore associato di sociologia dell’ambiente e del territorio presso l’Università degli studi di Salerno. Svolge attività di ricerca, prevalentemente, nella comprensione dei processi migratori, del razzismo, delle trasformazioni del lavoro e dell’ecologia politica.
Soumaila Diawara è un attivista politico maliano rifugiato in Italia e autore di poesie. Nato a Bamako (Mali), dove ha conseguito la laurea in Scienze Giuridiche con una specializzazione in Diritto privato internazionale, è stato costretto ad abbandonare il Mali nel 2012 in quanto accusato ingiustamente di un’aggressione ai danni del Presidente dell’Assemblea Legislativa. Arrivato in Libia, nel 2014 ha attraversato il Mediterraneo su un gommone, giungendo in Italia e ottenendo la protezione internazionale. Vive a Roma.