A differenza di alcune parole come solidarietà o attivismo, la parola ospitalità per essere praticata ha bisogno di spazio. Nell’ospitalità si scambiano valori immateriali e materiali, si condividono intimità, cibo, racconti e una porzione di spazio che permette quella condivisione. L’ospitalità riguarda l’abitare che siamo disposti a condividere con l’altro e si ospita se abbiamo a disposizione spazio fisico da condividere. Dal punto di vista dell’architettura e della città, in particolare a Roma, è possibile rintracciare esperienze politiche, artistiche e accademiche che stanno costruendo concretamente quello spazio già messo in luce da linguisti, filosofi e antropologi: l’ospitalità come soglia capace di trasformare lo straniero in ospite, una macchina teatrale capace di invertire i ruoli, di costruire quel limbo che sospende e rende opachi i confini delle proprietà, che permette ambiguità, ambivalenze, che confonde figure opposte quali nomade e sedentario, domestico e istituzionale, formale e informale, legale ed illegale, centro e periferia.
Francesco Careri (1966) è architetto e Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre. Dal 2006 è titolare del Corso di Arti Civiche, un corso a struttura peripatetica che si svolge interamente camminando analizzando e interagendo in situ con i fenomeni urbani emergenti. Dal 2012 è Direttore del Master Arti Architettura Città; dal 2016 co-Direttore dei Master Environmental Humanities e dal 2019 del Master PACS Arti Performative e Spazi Comunitari. Dal 2016 è titolare del Laboratorio di Progettazione Architettonica e Urbana con cui sperimenta la strategia di abitare transitorio CIRCO – Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità Membro fondatore del laboratorio di Arte Urbana Stalker Osservatorio Nomade, con cui sperimenta a partire dal 1995 metodologie di intervento creativo nella città multiculturale e dell’abitare informale a Roma, prima con azioni di arte pubblica al Campo Boario, in seguito a Corviale con studi e progetti sulle micro-trasformazioni operate dagli abitanti, in seguito nella città dei Rom, tra baraccopoli, campi attrezzati e auto recupero di spazi occupati. Tra le sue pubblicazioni principali: Constant. New Babylon, una città nomade (Torino 2001); Walkscapes. El andar como pràctica estética / Walking as an aesthetic practice (Barcellona 2002, trad.it. Walkscapes. Camminare come pratica estetica, Torino 2006); Stalker /Savorengo Ker. Dal campo nomadi alla casa di tutti (Roma 2015); Pasear, detenerse (Barcelona 2016, Sao Paulo 2017); Stalker/Campus Rom (Matera 2017, con Lorenzo Romito); CIRCO. Un immaginario di città ospitale (Roma 2022, con Fabrizio Finucci, Chiara Luchetti, Alberto Marzo, Sara Monaco, Serena Olcuire, Enrico Perini, Maria Rocco).